La Responsabilità è Squisitamente Politica

Per catalogare la scarsezza di qualità delle acque di superficie toscane destinate alla potabilizzazione si sono dovuti addirittura inventare una nuova categoria più bassa, la SUB A3.
Questi sono i risultati sulle nostre acque di anni e anni di amministrazione a tutti i livelli
(regionale, provinciale e comunale) della solita corrente politica.

Ma secondo l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, la toscana è un ” laboratorio mondiale della qualità della vita”
Della serie, l’importante è darla a bere !!!

La categoria A2 è ritenuta Appena sufficiente, questa tabella è stata presa sul sito dell’ARPAT :

–    Per approfondire potete leggere l’interessante articolo de

Il Fatto quotidiano Cliccando qui

“Dal monitoraggio fatto nel triennio 2012-2014 emerge che il 90% dei corpi idrici valutati ricade nelle categorie SubA3 e A3, l’8% in A2, che è una qualità appena sufficiente, e nessuno nella categoria A1,che è quella buona.”
Corsi d’acqua superficiali destinati all’uso potabile con feci, metalli pesanti, idrocarburi e pesticidi. Non è il Terzo mondo, ma la Toscana, la regione che all’Expo si è presentata come il “laboratorio mondiale della qualità della vita” (lo dice l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori) dove “le parole d’ordine sono identità territoriale, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente”. Acque a parte, forse. Stando all’ultima relazione di Arpa Toscana, infatti, non solo la qualità delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile è pessima, ma addirittura in continuo peggioramento, tanto che l’Agenzia ha dovuto introdurre negli ultimi anni un’ulteriore classificazione denominata >SubA3, . Dal monitoraggio fatto nel triennio 2012-2014 emerge che il 90% dei corpi idrici valutati ricade nelle categorie SubA3 e A3, l’8% in A2, che è una qualità appena sufficiente, e nessuno nella categoria A1,che è quella buona. Questo spiega perché dal rubinetto di molte case toscane esce acqua che “sa di piscina”: per renderla potabile viene passata e ripassata nel cloro o con più sofisticati processi di potabilizzazione, a costi aggiuntivi, chiaramente, per gli utenti. E la sicurezza sanitaria è garantita?

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Oppure consultare direttamente il sito dell’ARPAT
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