A.I.T. Il fallimento di un’unica Autorità regionale sull’acqua
Comunicato Stampa
Più di una volta abbiamo assistito al rinvio delle decisioni da prendere in sede di Autorità Idrica Toscana, perché mancava il numero legale dei componenti per poter deliberare.
Fanno parte dell’AIT solo 50 dei circa 280 Sindaci toscani, e il precedente statuto prevedeva la presenza di almeno la metà più uno di loro, per poter deliberare. Ma dato che molte volte nelle assemblee tale numero non era raggiunto, lo si è modificato in modo che bastasse la maggioranza semplice dei presenti, purché almeno un Sindaco delle 6 Conferenze territoriali fosse presente.
Bene, l’assemblea AIT di ieri, 22/09, è saltata perché dell’Ambito territoriale 1 Toscana Nord nessun Sindaco era presente. Sarà perché nel territorio gestito da Gaia, i cittadini chiedono a gran voce l’uscita dall’azienda e dall’AIT? Sarà perché sabato 24/09 ci sarà una manifestazione, indetta dai comitati locali che non a caso si sono denominati “Acqua alla gola”?
Comunque, non brillava per partecipazione neppure l’Ambito territoriale 4 alto Valdarno, con solo due Sindaci presenti.
Più consistente invece il gruppo dei Primi Cittadini dell’ATO medio Valdarno poiché nella prima mattinata si era riunita la Conferenza territoriale 3. La discussione verteva ovviamente sull’aumento delle tariffe del gestore Publiacqua, da portare in approvazione all’appena imminente assemblea AIT. Nel precedente incontro, diversi Sindaci ATO 3 avevano contestato l’ulteriore aumento di tariffe già insostenibili per tante famiglie, i continui disservizi sui propri territori, la mancanza di investimenti nei Comuni minori e gli utili milionari distribuiti ai soci dell’azienda idrica. Alcuni di questi Sindaci però nel frattempo hanno avuto incontri col gestore e si sono accontentati di qualche “caramella”: un investimento in più, promesso da Publiacqua, la cui realizzazione sarà tutta da vedere. Mentre un gruppo nutrito, nell’interesse dei propri cittadini, ha votato contro l’aumento delle tariffe del 3,8%. Risultato della votazione: 12 favorevoli; 2 astenuti, Pistoia e Reggello; e 8 contrari, tutti i Sindaci del Valdarno aretino (Castelfranco/Piandiscò, Cavriglia, Loro Ciuffenna, Montevarchi, San Giovanni V., Terranuova B.) e quelli di Quarrata e Serravalle Pistoiese.
Non avendo raggiunto il numero legale però, l’assemblea AIT non ha potuto approvare gli aumenti previsti per l’ATO 3 e per altre tre Conferenze territoriali. Aumenti che dovevano essere inviati entro la giornata all’Autorità nazionale, l’AEEGSI, dalla quale partirà immediatamente una diffida. Ma soprattutto i cittadini dovranno continuare a pagare quanto dettato dal Piano economico finanziario regionale, approvato nel 2014. Ciò significa, per la gestione Publiacqua il 7,5% al posto del 3,8%; per ASA il 4,7% invece del 2,7%; per l’Acquedotto del Fiora il 4,9% invece del 4,4%; mentre per Acque Spa rimane l’incremento più alto del 6,8%.
I cittadini ringraziano i propri rappresentanti!
La conclusione in ogni caso è sempre la stessa, da anni: in AIT, non si delibera affatto o sono solo una manciata di Sindaci a decidere, per l’intera regione investimenti, tariffe, carte dei servizi…
Questa è la democrazia che vige in Toscana.