Ecco alcuni articoli che evidenziano la polemica in corso, in gioco c’è il futuro di ASA, l’azienda che gestisce il servizio idrico nella zona di Livorno e dintorni.
La Nazione 2016-12-08 – dichiarazione dei 3 sindaci che difendono l’Acqua Pubblica
Il Tirreno 2016-12-14 – dichiarazione dei 9 sindaci PD
Si scrive Acqua, si legge Democrazia
I Comitati intervengono nella polemica tra i Sindaci di ASA
Comunicato Stampa del Forum Toscano dei Movimenti per L’Acqua (Scaricalo in PDF)
E’ veramente singolare che 9 Sindaci del PD, nel territorio gestito da ASA, si stringano a corte per far fronte alla terribile oligarchia dell’acqua, rappresentata dai 3 Comuni di Livorno, Suvereto e Volterra. E tutto ciò in nome della Democrazia. E’ proprio vero che principi e valori sacrosanti vengono sbattuti e stiracchiati per adattarli, a proprio uso e consumo, nei contesti più diversi. A qualcuno di quei Primi Cittadini è venuto il dubbio che, per esempio, non ci fosse equivalenza alcuna tra Democrazia e maggioranza di partito?
Limitando ogni riferimento all’ambito del servizio idrico, rammentiamo che tra i principali responsabili nell’uccisione della Democrazia ci sono proprio membri del PD, che nel tempo hanno approfittato della loro maggioranza per creare uno strapotere asfittico, clientelare, sempre più asservito ai poteri economico-finanziari. Sia nel governo nazionale, sia in Regione, sia nei Comuni (soci delle aziende idriche e componenti dell’ATO e/o dell’AIT) i piddini hanno disatteso, se non ignorato e addirittura calpestato l’esito referendario del 2011. Quel voto dei cittadini che palesava la volontà di ripubblicizzare l’acqua e, nello stesso orizzonte, cancellava il profitto realizzato su una risorsa vitale. Una gestione “pubblica” del servizio idrico, intesa come gestione equa, partecipata e, sì, democratica, dove accanto ai Comuni fossero protagonisti i cittadini e i lavoratori del comparto. Tanto che l’espressione più amata, coniata durante la campagna referendaria, era stata appunto “Si scrive Acqua, si legge Democrazia”.
I Comuni di Livorno, Volterra e Suvereto ereditano un’amministrazione di ASA che è un poltronoficio del PD, la più inefficiente della Toscana, peggio ancora di Gaia. Il costo operativo su metri cubi fatturati risulta il più alto di tutta la regione, mentre il valore della produzione per addetto si ferma all’ultimo scalino; il numero di impiegati e di quadri è sproporzionato, e comporta il più alto costo, a dipendente, della Toscana; nella tariffa pesano prevalentemente i costi operativi (69%), mentre per altri gestori prevalgono gli investimenti (oltre il 40%). E a proposito di questi ultimi, ancora nel 2013, in epoca di amministrazione livornese del piddino Cosimi, il Direttore dell’AIT, Mazzei, rilevava oltre 21 milioni di investimenti non effettuati da ASA, e da riprogrammare. Non solo, le partite pregresse invece di essere a favore degli utenti, come doveva accadere in caso di investimenti non realizzati, risultavano invece a favore del gestore.
Allora, cosa hanno fatto in tanti anni di dominio i Sindaci PD, nella gestione di ASA? Come sono intervenuti? Hanno effettuato anche solo dei semplici controlli?
Oggi, i 9 Primi Cittadini del territorio gestito da ASA lamentano una presunta estromissione dagli ambiti decisionali. Ma in sede di Conferenza Territoriale (ex ATO) come in AIT, dove si stabiliscono tariffe, piani di ambito, investimenti e controllo del gestore, un Sindaco vale per uno. Quindi il voto di Nogarin di Livorno, vale quanto quello del Sindaco di Piombino. Allora, sarebbe bastato che i Sindaci PD, con la loro maggioranza, proponessero l’invarianza delle tariffe o un diverso piano degli investimenti, per far prevalere i loro intenti. Senza contare che possono essere loro i primi a dare il buon esempio e rinunciare ad incassare i canoni delle concessioni, invece di fermarsi a criticare Nogarin per gli introiti che riscuote dall’azienda idrica.
Ma, chiediamo, quali sono gli intenti dei Sindaci piddini di ASA?Siamo certi che “consolidare” Iren, socio privato della spa costiera, non significhi davvero accentrare ancor più il potere nelle mani della multiutility, come denunciano Nogarin/Parodi/Buselli? A quale reale prospettiva affidano il rispetto del voto referendario del 2011, nonchè il dar seguito all’esigenza di Democrazia scaturita allora?
Per ciò che riguarda i Sindaci di Livorno, Volterra e Suvereto devono sapere che i cittadini saranno con loro per ogni atto che vada nella direzione di una vera ripubblicizzazione del servizio idrico. E questo percorso di Democrazia inizia ben prima di un cambio nell’assetto societario della azienda che gestisce l’acqua. E’ un percorso fatto di segni concreti, come la modifica della carta dei servizi e della struttura dei corrispettivi: nessun aumento del deposito cauzionale, niente distacchi per gli utenti morosi incolpevoli, un aumento dello scaglione delle tariffe agevolate, una tariffa stabilita sulla base dei componenti il nucleo familiare…
I cittadini e i comitati vigileranno sui loro amministratori perchè parole come Democrazia acquistino tutto il peso che meritano e portino una reale trasformazione nella gestione delle cose. Anche dell’acqua.
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Nelle foto:
In alto il sindaco di Suvereto – Giuliano Parodi
In mezzo il sindaco di Volterra – Marco Buselli
In Basso il sincaco di Livorno – Filippo Nogarin