Comunicato Stampa
Silenzio di Sindaci e A.I.T.
Di recente, Publiacqua ha inviato bollette aperiodiche, a conguaglio. Nonostante l’informativa allegata dal gestore, riteniamo che pochissimi cittadini siano stati in grado di capire la comunicazione di Publiacqua. E, ancor più, sfidiamo a trovarne qualcuno che sia stato in grado di leggere quella fattura, straripante di cifre e indicazioni e ripartizioni, scritte oltre tutto in caratteri microscopici.
Le fatture in questione, pur essendo definite aperiodiche, in realtà contengono anche un addebito
stimato dei consumi di almeno 2 mesi, e non solo il ricalcolo della tariffa: presunto e unico motivo della loro emissione.
Il 5 ottobre 2016 infatti sono state approvate, in sede di AIT (Autorità Idrica Toscana), due delibere che vanno entrambe a gravare sulla tariffa, e di conseguenza sulle tasche degli utenti.
La prima, n.27, modifica sostanzialmente la struttura tariffaria: nelle bollette non vi è più un’unica quota fissa ma tre, rispettivamente relative al servizio acquedotto, al servizio fognatura e a quello depurazione. Quindi la maggior parte degli utenti, coloro che usufruiscono di tutti i servizi, vedranno un aggravio di questa componente; e il peso sarà maggiore ovviamente per le famiglie mono o binucleari. Inoltre, variano gli scaglioni di consumo: da 4 (tariffa agevolata, tariffa base, prima eccedenza e seconda eccedenza) diventano 5, con una notevole riduzione dei metri cubi in tariffa agevolata, solo 30 invece di 60. Tale sistema va a colpire soprattutto le famiglie numerose, con 5 o 6 componenti, che chiaramente consumano più acqua e finiranno per pagarne una quota anche a quasi 5 euro a metro cubo. (vedi anche articolo precedente)
L’altra delibera, n.29, riguarda l’applicazione del metodo tariffario per l’anno in corso (2016): la determinazione della percentuale di incremento della tariffa, che dobbiamo subire ogni anno. I Sindaci dell’ex ATO 3 hanno approvato un incremento percentuale più basso (4%, ma in AIT si diceva 3,8%) rispetto a quello applicato da Publiacqua (7,5%) fin dal 1° gennaio 2016, grazie al precedente piano economico- finanziario varato dagli stessi Sindaci.
Di fatto dal 5 ottobre scorso, con la combinazione di queste due delibere, le utenze domestiche avranno un incremento tariffario di oltre il 10% .
Occorre comunque precisare che se la modifica della struttura tariffaria decorre dal momento dell’approvazione (5/10/16), la percentuale di incremento deve essere applicata dall’1/1/16 .
Si profilava dunque per gli utenti un unico aspetto positivo: la bolletta di conguaglio avrebbe dovuto essere decisamente contenuta, se non addirittura a credito, poiché si sarebbe dovuto restituire parte dell’incremento tariffario addebitato dall’inizio del 2016 (7,5% contro il 4% approvato).
Purtroppo è d’obbligo usare il condizionale, nel caso del conguaglio, perché Publiacqua ha sì inviato le bollette in merito, ma invece di ricalcolare la tariffa dal 1° gennaio 2016, e in un’unica soluzione come dovuto, ha effettuato conteggi partendo da date diverse per ogni utente: si spazia da fine aprile a fine agosto, per lo meno. E la quota mancante? Verrà restituita? Quando?
Tutto ciò nel silenzio dei Sindaci e dell’AIT, che come al solito sembra schierata più dalla parte del gestore che dalla parte della trasparenza e dell’equità.
Ci pare che un simile conguaglio sia da rivedere. Ricordiamo perciò a tutti gli utenti che esiste lo strumento della contestazione, previsto dalla carta dei servizi di Publiacqua. E li sollecitiamo a chiedere un ricalcolo chiaro e preciso di quanto a loro effettivamente spettante.
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua