PER GLI ERRORI COMMESSI PAGHINO L’A.I.T. E I GESTORI
La sentenza della Corte Costituzionale n° 335/2008 decretò l’illegittimità del carico in tariffa della quota per la depurazione, nei casi di inattività o di completa assenza degli impianti specifici, con conseguente obbligo dei gestori di rimborsare quanto addebitato e non dovuto.
Ma per arginare una restituzione di massa, nel 2009 intervenne la legge 13 che nell’art. 8 sexies autorizzava l’addebito anche alle utenze non collegate ai depuratori, a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento delle opere di progettazione o di completamento di quelle necessarie alla attivazione del servizio. Pur facendo obbligo al gestore di osservare i tempi di realizzazione previsti dai Piani d’Ambito, oltre che di informare periodicamente gli utenti sullo stato dei lavori, dandone indicazione all’interno della bolletta.
Il servizio di Report (RAI) aiuta a capire la dimensione del
“PROBLEMA ACQUA”
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Un buco nell’acqua
“L’acqua è diventata una risorsa scarsa: non ce ne è abbastanza per tutti. Siamo pronti ad affrontare questa emergenza? Mentre gli acquedotti italiani disperdono in media il 38% dell’acqua raccolta, le aziende che la gestiscono riempiono i propri azionisti di utili e dividendi…“
Lunedì 18 dicembre, in prima serata su Rai Tre, è andata in onda una puntata di Report intitolata“Un buco nell’acqua” alla quale hanno contribuito anche diversi attivisti del movimento per l’acqua. Nella puntata si parla di tariffe, investimenti, perdite delle reti, emergenza idrica e molto altro.
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QUI è possibile rivedere il servizio “Un buco nell’acqua”.
QUI potete rivedere l’intera puntata di Report (la registrazione al sito RaiPlay è gratuita).
Andrea Guerrini, nuovo Presidente di ASA Spa dal 18/11/16.
ASA manda l’avviso a tutti i suoi clienti: entro la fine del 2017 dovrà recuperare gli investimenti fatti nel 2011, per cui procederà a un addebito per ogni utenza, in media di 25 euro, spalmato in 4 rate. La fase della nuova Presidenza Guerrini si apre con questo primo atto nei confronti degli utenti, veramente degno di encomio. Il cambio al vertice di ASA, voluto dal Sindaco 5 Stelle di Livorno, manifesta una condotta perfettamente in linea con le politiche precedenti: massimizzare i ricavi del gestore e far gravare ogni costo sui cittadini, andando a rispolverare pure i periodi passati. Continua la lettura di ASA. Cambia il Presidente ma non cambia la gestione E non cambia chi paga: i cittadini/e→
La Costituzione italiana, relativamente ai referendum, è molto chiara: il risultato diventa legge, e in nessun caso si può ignorare o addirittura calpestare. E’ dal 2011, anno dei referendum sull’acqua, che lo andiamo ribadendo. Ma la quota di profitto (la cosiddetta “adeguata remunerazione del capitale investito”, divenuta poi “oneri finanziari e fiscali”) continua a gravare sulle nostre bollette. Parimenti, i soci privati non sono affatto scomparsi dalla gestione idrica: hanno rafforzato invece la loro presenza e il loro potere, complice l’indifferenza se non il favore della quasi unanimità dei politici-amministratori. Continua la lettura di Le pretese di Publiacqua e la responsabilità dei politici-amministratori→
Nel servizio di Presa Diretta si rende chiaro quali siano i rischi concreti della privatizzazione: in Sicilia, purtroppo, in alcuni casi sono state date in concessione (una sorta di privatizzazione) le fonti dell’acqua, quindi il privato vende l’acqua ad un altro privato che la distribuisce… Vengono i brividi! L’acqua è vita! Così con bollette belle salate gli utenti riescono ad avere l’acqua alcuni giorni alla settimana per alcune ore al giorno. E’ Italia! Succede ora!
Parallelamente è stato pubblicato il Blue Book, uno studio fatto da Utilitalia (Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali) che fa il quadro
Di recente, Publiacqua ha inviato bollette aperiodiche, a conguaglio. Nonostante l’informativa allegata dal gestore, riteniamo che pochissimi cittadini siano stati in grado di capire la comunicazione di Publiacqua. E, ancor più, sfidiamo a trovarne qualcuno che sia stato in grado di leggere quella fattura, straripante di cifre e indicazioni e ripartizioni, scritte oltre tutto in caratteri microscopici.
Le fatture in questione, pur essendo definite aperiodiche, in realtà contengono anche un addebito
E’ così anche nelle altre province, se un utente consuma molta acqua, paga cifre al metro cubo molto più alte, fino anche a più di 5€ al metro cubo ai quali si sommano aumenti notevoli anche per la parte fognatura e depurazione. Scoraggiare il consumo di acqua è giusto e queste tariffe lo fanno fin troppo, ma la tariffa deve tenere conto di quante persone realmente stanno utilizzando l’acqua di una utenza. Facciamo un esempio: se un utenza (contatore) serve ad una persona sola, che ha un consumo annuo di 80 mc (metri cubi) di acqua. Questa utenza rientrerà nella fascia protetta perché ha bassi consumi… Un’altra utenza (contatore) serve una famiglia con padre, madre e 7 figli, se avrà un consumo annuo di 500 mc questa utenza pagherà l’acqua come se la stesse sprecando, con tariffa aumentata per la quota consumo acqua, depurazione, fognatura… Cioè con la stessa tariffa che si applicherebbe alla utenza che serve una sola persona ma che consuma 500 mc di acqua all’anno, magari per annacquare un bosco. E’ scandalosamente ingiusto e per la famiglia con 7 figli a carico può essere anche un fardello troppo pesante da sostenere ma nessuno interviene per sanare questa pazzia… e non è tutto!
Questo accanirsi con le tariffe su una famiglia con 7 figli genererà profitti maggiori per la società di gestione del servizio idrico… Questi profitti dove vanno a finire?
Ecco alcuni articoli che evidenziano la polemica in corso, in gioco c’è il futuro di ASA, l’azienda che gestisce il servizio idrico nella zona di Livorno e dintorni.
Si scrive Acqua, si legge Democrazia I Comitati intervengono nella polemica tra i Sindaci di ASA
Comunicato Stampa del Forum Toscano dei Movimenti per L’Acqua (Scaricalo in PDF)
E’ veramente singolare che 9 Sindaci del PD, nel territorio gestito da ASA, si stringano a corte per far fronte alla terribile oligarchia dell’acqua, rappresentata dai 3 Comuni di Livorno, Suvereto e Volterra. E tutto ciò in nome della Democrazia. E’ proprio vero che principi e valori sacrosanti vengono sbattuti e stiracchiati per adattarli, a proprio uso e consumo, nei contesti più diversi. A qualcuno di quei Primi Cittadini è venuto il dubbio che, per esempio, non ci fosse equivalenza alcuna tra Democrazia e maggioranza di partito?
Così SUEZ, il socio privato di Acea sta allungando le mani sull’acqua toscana!
(a suon di Milioni di euro pagati dai cittadini)
Ma andiamo per ordine…
Giorni fa abbiamo pubblicato un post per manifestare la nostra indignazione per il servizio che ultimamente la trasmissione REPORT della RAI ha messo in onda.
Come si può leggere nell’articolo abbiamo anche chiesto alla redazione di Report che venisse fatta una rettifica perché venisse data agli utenti RAI un’informazione più giusta. Purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta alla nostra richiesta, ne tantomeno ci sono state rettifiche nella trasmissione seguente.
Invece oggi siamo ancora più convinti che ce ne sarebbe stato bisogno perché
Dalle parti di Massa il Comitato Acqua Alla Gola si sta dando un gran daffare per contrastare il caro bollette di Gaia SpA.
Sono successe un bel po’ di cose in questo ottobre massese… Le ripercorriamo a ritroso come se fossero tanti post di un blog
Di recente 3 rappresentanti del Comitato Acqua Alla Gola insieme al loro avvocato sono andati a Roma in studio ed hanno partecipato come ospiti alla trasmissione “Mi manda RAI 3”.
Chi vuole privatizzare l'acqua deve dimostrare di essere anche il padrone delle nuvole, della pioggia, dei ghiacciai, degli arcobaleni … "Erri De Luca"