COMUNICATO STAMPA
Aumento delle tariffe dell’acqua
l Sindaci del territorio gestito da Publiacqua devono pronunciarsi
Egregi Sindaci,
oggi siete chiamati a pronunciarvi sui previsti aumenti delle tariffe idriche.
E’ chiaro che i cittadini si aspettano una partecipazione e conseguenti prese di posizione, volte ad impedire un caro-bolletta quanto mai insostenibile in questi tempi di crisi, in particolare per le famiglie numerose e disagiate. Ricordiamo tra l’altro che la tariffa è tuttora calcolata per utenza e non tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare.
La normativa modificata dai referendum del 2011 prefigurava la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua, con i Sindaci e i Comuni a svolgere un ruolo determinante, coadiuvati dai cittadini. A distanza di 5 anni, cosa è avvenuto? I Sindaci, salvo rare eccezioni, hanno continuato a lasciare la gestione dell’acqua nelle mani della parte privata delle aziende idriche, favorendo in ogni modo speculazioni e abusi. Così qualità e servizi sono andati progressivamente peggiorando, mentre le tariffe sono cresciute a dismisura.
Oggi siamo di fronte all’eventualità dell’ennesimo aumento. Cosa farete?
Nel corso degli ultimi 15 anni si è assistito ad un incremento in termini reali (cioè oltre l’inflazione) del 150% della tariffa del servizio idrico. I cittadini hanno risposto con una riduzione dei consumi, ma questa viene assurdamente vanificata dal cosiddetto VRG (vincolo ricavo garantito): poiché i consumi diminuiscono non viene raggiunto l’ammontare totale del ricavo prestabilito e quindi le tariffe devono ulteriormente aumentare; se le tariffe aumentano, si contrae il consumo… Così, all’infinito agisce il meccanismo perverso!
Publiacqua, come tutte le altre aziende toscane, giustifica gli aumenti con la necessità di investire.
A questo proposito, il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua mette l’accento su 3 punti:
1) dalla relazione 2013 del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana, sugli anni precedenti, risultavano 69 milioni di investimenti non realizzati da Publiacqua ma già incassati con le bollette, come previsto dal Metodo Normalizzato, allora in vigore. Di questi, ne sono stati restituiti poco più di 8 nel computo delle cosiddette Partite Pregresse. Gli altri, che fine hanno fatto? Sono rimasti spudoratamente nelle mani del gestore, con il beneplacito dell’AIT?
2) di Piano d’Ambito in Piano d’Ambito si ripropongono sempre gli stessi investimenti non realizzati da Publiacqua; oltre all’aumento dei costi di quelli effettuati, rispetto ai preventivi. Rileviamo che nessun Sindaco si è preso la briga di fare un controllo né di chiedere chiara e adeguata rendicontazione.
3) Publiacqua ha continuato a far pagare servizi (depurazione e/o fognatura) non erogati, anche dopo la sentenza 335/08 della Corte Costituzionale: 35.000 utenti non possono costituire un errore statistico, ma una strategia voluta. E ancora una volta è mancato qualsiasi controllo da parte dei Sindaci. Naturalmente quanto percepito illegittimamente lo si è dovuto restituire, ma il rimborso, per quanto parziale, è stato poi addebitato come “partite pregresse” a tutte le utenze con depurazione. Si può accettare di far pagare ai cittadini una illegittimità del gestore, invece di sanzionarla?
Insomma, crescono le tariffe, crescono i profitti, non certo gli investimenti o i benefici per l’utenza. Publiacqua ha realizzato e distribuito negli ultimi esercizi utili milionari. Con tali risultati economici, aumentare le tariffe diventa immorale.
Ricordiamo che la Conferenza 5 Toscana Costa ha di recente proposto di mantenere invariate le tariffe: nessun aumento per i prossimi anni!
E voi, Sindaci dell’ex ATO 3, siete disposti ad uscire una buona volta dalla logica privatistica dello sfruttamento e del profitto? Avete il coraggio di mettervi dalla parte dell’equità e della giustizia, della democrazia e della solidarietà?
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua