Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
È uno spazio di discussione e azione politica aperto a chiunque, indipendente da formazioni partitiche, che privilegia una cultura della partecipazione, inclusione, trasversalità e di rispetto delle diverse sensibilità culturali, sociali e politiche.
Al Forum Toscano dei Movimenti per l’ Acqua prendono parte comitati, lavoratori, cittadini, associazioni e parti di istituzioni che in Toscana lottano per la difesa del bene comune acqua da ogni forma di privatizzazione, espropriazione e contaminazione.
Il Movimento si inserisce in un percorso di lotta democratica che si oppone all’espropriazione dei beni fondamentali, sia naturali che sociali, trasferendone la gestione dalle istituzioni pubbliche a società per azioni , in sostanza a privati cittadini.
Naturale in questa cornice che il Forum dei Movimenti per l’ Acqua, collabori e faccia rete con chi quotidianamente, in forma organizzata, combatte su materie quali: i rifiuti, gassificatori, le grandi opere speculative e devastanti, per il diritto allo studio, a fianco dei migranti, contro le basi militari, contro il nucleare, le nocività, ect. Logicamente per la pace e contro ogni guerra.
La Regione Toscana è stata la più sollecita nell’attuare il passaggio dalla gestione interamente pubblica alla forma di S.p.A., prima a capitale totalmente pubblico e poi misto in partecipazione con società private accogliendo così, senza averne l’obbligo, le indicazioni degli organi internazionali, quali la Banca Mondiale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (più nota con l’acronimo di WTO).
L’acqua è uno dei beni naturali fondamentali e base della vita. Non può essere sostituita da altre sostanze, non si può evitare né posticiparne il consumo, non esistono scelte alternative, di conseguenza non avendo le caratteristiche di una “merce” non può essere considerata tale.
La coscienza sempre più diffusa che il diritto all’acqua sia sostanzialmente un aspetto del diritto alla vita è la base del crescente rifiuto di delegare la gestione di uno degli “esercizi materiali” di questo diritto. Associazioni, comitati, enti locali, parti di istituzioni, lavoratori e cittadini si organizzano e lottano quotidianamente in molti paesi e regioni del mondo per difenderlo ed affermarlo a fronte di una logica mercantile che vede nel controllo delle risorsa idrica la certezza del profitto (la mafia siciliana costruì le sue fortune a partire dal controllo delle fonti).
I problemi relativi alla risorsa idrica sono noti e seguiti dall’ONU ed altre istituzioni internazionali come quelle citate sopra. I programmi di azzeramento del problema sono risultati, nel corso di un ventennio, inadeguati e sono ulteriormente aggravati a seguito dell’introduzione del partenariato pubblico-privato e la trasformazione dell’acqua in merce.