OSTEGGIATI, ATTACCATI, CONTRASTATI
I BUONI ESEMPI FANNO PAURA A CHI CON L’ ACQUA SI VUOLE ARRICCHIRE !!!
L’acqua pubblica esiste già in alcune realtà.
Si tratta, in parte, di paesini di montagna che si avvalgono di leggi speciali a loro rivolte, in Toscana nella zona della Lunigiana abbiamo Zeri, in Emilia in quel di Parma c’è Berceto, in Calabria Saracena… Aggiungiamo Burgio in provincia di Agrigento del quale abbiamo avuto notizia solo all’inizio 2017.
Ma in Italia il caso emblematico è Napoli e noi partiamo da qui.
A Napoli, l’anno dopo il suo insediamento, il sindaco Luigi De Magistris ha trasformato l’azienda che gestiva il servizio idrico partenopeo ARIN, era una società per azioni 100% comunale, in ABC Napoli, che è un’azienda speciale di diritto pubblico (ABC è l’acronimo di Acqua Bene Comune).
E’ un caso emblematico perché Napoli non si avvale di leggi speciali, è bastata la determinazione del sindaco e dei suoi collaboratori. Certamente facilitati dal fatto che ARIN era comunque 100% di proprietà comunale.
La differenza fondamentale tra una S.p.A e una Azienda Speciale è che la S.p.A. ha tra i propri scopi quello di generare profitto per gli azionisti, mentre l’Azienda Speciale persegue il pareggio di bilancio; cioè, anziché dare il dividendo agli azionisti come fa una S.p.A. (Per esempio Publiacqua SpA nel 2016 ha distribuito Dividendi per 18.499.999,92 Euro) L’azienda Speciale quando ci sono utili li re-investe per esempio in ammodernamento della rete idrica. (Cosa che avrebbe fatto bene a fare anche Publiacqua SpA evitando figure meschine di risonanza mondiale come quella del crollo del lungarno, clicca e leggi)
Per questo leggere l’articolo 2 dello statuto di ABC Napoli ci riempie di gioia:
Art.2 – Natura
ABC si configura quale Azienda Speciale ai sensi e per gli effetti dell’art.114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL).Nei termini di legge e del presente statuto, il Comune di Napoli approva gli atti fondamentali, provvede alla copertura di eventuali costi sociali, controlla i risultati di gestione ed esercita la vigilanza.
ABC non ha finalità di lucro e persegue il pareggio di bilancio. Ispira il proprio operato a criteri di economicità, ecologia, efficienza e solidarietà sociale, in attuazione dei principi di trasparenza, informazione e partecipazione democratica, verso uno sviluppo sostenibile delle comunità umane che tenda all’eguaglianza sostanziale.
Per quanto riguarda le tariffe di ABC Napoli abbiamo fatto il conto della spesa per il consumo (medio nazionale) di 200 mc annui, viene, senza IVA = 369,680838 €
Cliccando qui troverete una sintesi delle tariffe di ABC Napoli 2016 e il conto.
Vi segnaliamo che il conto senza IVA per una famiglia di Firenze per gli stessi 200mc annui viene (clicca e leggi) = 700,2278 €
Chiudiamo il discorso su Napoli cercando di mostrare quanto questa realtà che fa da esempio per l’Italia intera sia osteggiata da chi invece non ha a cuore l’Acqua Pubblica e per questo vi rimandiamo ad alcuni articoli del nostro sito che hanno Napoli come tag: dalle bombe all’ostilità di alcuni politici, clicca e leggi,
e invitandovi ad ascoltare Alberto Lucarelli presente nel 2013 a Pontedera in un’assemblea pubblica nella veste di “esperto di ripubblicizzazione” Clicca per il video.
Adesso passiamo alle piccole realtà citate all’inizio: Zeri, Saracena e Berceto… E Burgio.
Realtà in cui sono presenti sindaci con le idee chiare, tenaci nel loro intento di governare il proprio comune seguendo l’etica e non la strada più semplice, capaci di sfidare i forti poteri economici e i politici a loro assoggettati.
Zeri: caso emblematico, hanno tentato di commissariare il comune che vuole gestire la propria acqua: clicca e leggi di Zeri e della battaglia di Egidio Pedrini che ne è sindaco.
Il motivo forse va ricercato proprio nelle tariffe applicate a Zeri, l’obbiettivo del Sindaco Pedrini è arrivare a far pagare ZERO EURO ai suoi cittadini per il servizio idrico, in questo video spiega in quale modo,
ma intanto a chi consuma, per esempio, meno di 80 metri cubi l’anno viene fatto pagare l’importo base equivalente ad un consumo annuo di 200 metri cubi; importo che, tutto compreso anche l’IVA, è di 113,40 € (avete capito bene, è il totale annuo). Cliccando qui un esempio delle fatture di 3 utenze di Zeri
Saracena: anche qui siamo davanti ad un caso emblematico, volevano multare il comune per le tariffe dell’acqua troppo basse, Clicca e leggi l’articolo con video intervista de il Fatto Quotidiano Oppure guarda il video del Comitato Acqua Pubblica locale:
Sembra comunque che per Mario Albino Gagliardi, sindaco di Saracena e per i suoi cittadini il pericolo sia scampato. Clicca e leggi un articolo del 26-01-2016.
Berceto: il sindaco Lucchi spiega la scelta di ripubblicizzare e illustra come la precedente gestione “privata” stava mandando in malora le infrastrutture del servizio idrico. Clicca e leggi l’ Articolo, oppure guarda la video intervista pubblicata da Il Parmense News:
Burgio: Il sindaco Vito Ferrantelli non ha certo vita facile, per rendere l’idea proponiamo un paio di link: Ecco una lettera aperta inviata al Presidente Mattarella, a Papa Francesco e ad un’altra serie di personaggi rappresentativi delle istituzioni oltre che a varie trasmissioni televisiva.
Qui un articolo sulla festa fatta a Burgio in occasione della ripubblicizzazione!
Europa. Le più grandi multinazionali dell’acqua, presenti anche nelle aziende spa italiane sono francesi, si tratta di Veolià e Suez. Sono loro che hanno gestito il servizio idrico di Parigi nei 20 anni precedenti la ripubblicizzazione che è avvenuta allo scadere del contratto il primo gennaio del 2010. Da allora si ha notizia di abbassamento delle tariffe dell’8% e di un risparmio annuale di 35 Milioni di Euro… Ne parla Anne Le Stratt, presidente di Eau de Paris, ente di diritto pubblico che adesso gestisce il servizio idrico di Parigi. Clicca e leggi l’interessante ed esaustivo articolo del Il Corriere.it