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Acque SpA si smarca dalla Multiutility e pensa in proprio


In un incontro pubblico con il sindaco di Pontedera Matteo Franconi ed il Presidente di Acque S.p.A. Giuseppe Sardu, Stefano Petroni in rappresentanza del Forum Acqua Valdera, ha evidenziato le differenze di interpretazione sulla “ripubblicizzazione” del servizio idrico.

Nonostante la presa di posizione attuale dei sindaci dei Comuni che fanno parte di Acque S.p.A., avversa alla multiutility toscana attualmente in gestazione a partire dall’area fiorentina, noi restiamo dell’idea che se si vuole dare forma all’esito dei referendum sull’acqua pubblica si debba mirare alla trasformazione da una società di diritto privato, come attualmente è Acque Spa, in un asocietà di diritto pubblico e quindi priva di profitti, ovvero un’Azienda Speciale.

Diversamente, si riacquistano sì le quote del privato per renderle di proprietà pubblica, ma rimangono i profitti sulla gestione di questo bene comune essenziale alla vita e, visto che le Amministrazioni Comunali cambiano e cambiano le idee e gli orientamenti anche all’interno delle stesse parti politiche, nulla vieta che un domani, le “sirene” della nuova grande multiutility (e di una quotazione in borsa) si facciano di nuovo sentire. L’unico modo per “mettere in sicurezza” l’acqua pubblica è la sua gestione partecipata, trasparente e democratica attraverso una società di diritto pubblico.

In questi 2 video:

Il dibattito in sintesi

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Il dibattito quasi completo

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NEWCO, OVVERO NUOVI PROFITTI SULL‘ACQUA!

Comunicato Stampa

Nelle prossime settimane i Consigli Comunali della Valdera, insieme a quelli di tutti gli altri comuni gestiti da Acque Spa, saranno chiamati a votare una delibera ed uno statuto precompilato, al fine di conferire le proprie quote e partecipare alla costituzione della NewCo Spa, che a sua volta rileverà le quote in Acque Spa attualmente possedute dalla parte privata (tramite il raggruppamento denominato ABAB Spa); questa operazione viene spudoratamentespacciata come una sorta di ripubblicizzazione del servizio idrico. Ma, leggendo attentamente gli atti, si vede chiaramente che questa operazione non ha niente a che fare con quanto espresso dalla volontà popolare nei referendum del 2011, che reclamava una vera gestione pubblica del servizio: democratica, partecipata, trasparente e, soprattutto, senza la possibilità per nessuno di fare profitti su questo bene comune essenziale alla vita.

Si tratta in realtà di un’operazione puramente economico-finanziaria, figlia di un approccio culturale e politico nella gestione dei servizi pubblici locali di stampo decisamente privatistico. LaNewCo sarà una società di diritto privato, e come tutte le Spa avrà come fine principale il profitto. Addirittura si parla espressamente di dividendi futuri, e l’art 24 “Bilancio” specifica persino la modalità di ripartizione degli utili.

Il tutto si inserisce in un percorso che ha l‘obiettivo di arrivare ad una multiutility toscana, una holding che dovrebbe aggregare le partecipazioni azionarie dei Comuni nelle aziende che gestiscono servizi pubblici locali e di interesse generale; nei loro sogni non solo acqua, ma possibilmente anche rifiuti, luce e gas. Un nuovo potente colosso da quotare poi in borsa, per competere sul mercato con le altre multiutility che si spartiscono il territorio italiano: grandi dimensioni, grandi profitti.

Con questa operazione è evidente che i piccoli comuni perderanno le residue possibilità di programmazione e di controllo mentre i comuni che detengono le maggiori quote avranno potere di nominare l’Amministratore e il CdA; e saranno proprio questi ultimi a prendere tutte le decisioni. Il sistema di gestione dei servizi pubblici, e del servizio idrico in particolare, ha già mostrato in questi anni tutte le debolezze che si generano quando si allontanano le decisioni dai territori e si espropriano Sindaci e Consigli Comunali di qualsiasi potere di intervento sui servizi stessi.

Riteniamo inoltre doveroso stigmatizzare la mancata trasparenza di tutto questo percorso, che è già di per sé sintomatica delle reali intenzioni che sottostanno allo stesso; l’iter seguito fino a questo momento, infatti, non ha previsto nessuna discussione nelle sedi politiche competenti, Conferenza Territoriale e A.I.T., e tutta la manovra si sta svolgendo in tempi record, escludendo il coinvolgimento dei cittadini in un processo democratico e partecipato.

Del resto gli esiti disastrosi ed il fallimento della gestione in forma privatistica dell’acqua, a ormai vent‘anni dalla costituzione di Acque Spa sono sotto gli occhi di tutti: in termini di elevate perdite idriche, di qualità delle acque, di elevatissimi costi delle bollette (tra le più care d’Italia), di investimenti insufficienti, per non dimenticare i molti territori con fognature e impianti di depurazione ancora assenti o vetusti. Occorre prenderne atto, e avere il coraggio (e la volontà) di riportare i servizi idrici dei nostri territori sotto la gestione di un’azienda di diritto pubblico, ovvero priva di profitti e dividendi, i cui eventuali utili annuali vengano interamente reinvestiti nel servizio idrico stesso.

Il Forum Acqua Valdera ed il Forum Toscano dei Movimenti per l‘Acqua invitano quindi caldamente tutti i Consigli Comunali a votare contro questa delibera e respingere lo scellerato progetto della “NewCo”, che rappresenta niente altro che un ulteriore mercificazione dell’acqua! Molti dei Consiglieri Comunali attuali, sparsi in vari Comuni, furono al nostro fianco dieci anni fa proprio per sostenere la giusta lotta per un acqua fuori dal mercato, priva di profitti: non vi rendete ora responsabili dell‘ennesimo tradimento del referendum!

INVITIAMO INOLTRE TUTTI GLI ATTIVISTI ED I SIMPATIZZANTI, NONCHÉ TUTTE LE REALTÀ POLITICHE, ASSOCIATIVE E DI MOVIMENTOCHE HANNO SOSTENUTO E SOSTENGONO LA LOTTA PER L‘ACQUA PUBBLICA, A FAR CIRCOLARE QUANTO PIÙ POSSIBILE QUESTO COMUNICATO E AD ATTUARE DOVUTE E ADEGUATE PRESSIONI NEI PROPRI COMUNI DI RESIDENZA AFFINCHE IL PROGETTO “NEWCO” SIA RESPINTO.

NewCo dell’Acqua: il nuovo capitalismo dei Sindaci!


Evidentemente i Sindaci-soci di Publiacqua che hanno sollecitamente conferito le quote azionarie dei rispettivi Comuni nella NewCo Acqua Toscana ambivano più a fare gli imprenditori che non i Sindaci. Ma allora hanno sbagliato mestiere, perché il bene comune non si amministra tramite operazioni finanziarie, prettamente speculative, come la costituzione della NewCo all’interno di Publiacqua.

La nuova spa, anch’essa ente di diritto privato, ha visto l’adesione di 32 Comuni, dei 46 serviti dall’azienda idrica più grande della Toscana. E la ratifica davanti al notaio del neo soggetto, il 14 giugno scorso, è suonata come una beffa : dieci anni esatti dai referendum sull’acqua. Così i nostri Sindaci rampanti hanno dato un’ulteriore zampata per affossare la volontà popolare espressa da oltre 26 milioni di cittadini/e che avevano affermato a chiare lettere: fuori l’acqua dal mercato e fuori i profitti dall’acqua! Dal 2011, nascosti dietro la doppia veste di governatori locali e soci dell’azienda, i Sindaci della zona centrale della Toscana, salvo rarissime eccezioni, si sono sempre sottratti a reali e concreti interventi a favore della ripubblicizzazione del servizio idrico, preferendo la sottomissione, quando non l’esplicito sostegno, alla parte privata (ACEA-SUEZ.) Come se non avessero posseduto la maggioranza delle azioni di Publiacqua! E , prima ancora, come se non potessero effettuare davvero una decisa scelta politica in direzione opposta!

E adesso ci offrono lo spettacolo osceno di una scalata alla conquista di Publiacqua, per diventare loro stessi padroni e mercificatori di un bene comune, con il solo obiettivo del guadagno, per fare cassa e destinare i proventi dell’acqua ad attività estranee al servizio idrico, con l’unica prospettiva di rinsaldare neo-capitalismo e neo-liberismo imperanti. Basta vedere l’iter seguito per il varo della NewCo: nessuna discussione, nessuna decisione nelle sedi politiche competenti, Conferenza Territoriale e AIT, dove peraltro ogni Comune conta UNO e non zero virgola qualcosa , oppure uno o due percento, come vale nell’assemblea societaria. E ancora, nessun coinvolgimento dei cittadini in un processo democratico e partecipato. No, la via percorsa è sul piano strettamente economico-finanziario; e la nuova spa è solo la prima tappa, poiché si punta a creare una holding che oltre all’acqua gestisca rifiuti, energia elettrica, gas. Una holding multiservizi, da quotare in borsa!

E che dire del ruolo assunto da Firenze e Prato? Come veri padroni hanno avviato il processo di accaparramento di introiti, poltrone, consensi… e se ne infischiano dei Comuni minori, ai quali non toccheranno che briciole. Da rilevare poi come le grandi manovre stiano procedendo ad una velocità mai riscontrata nelle faccende della pubblica amministrazione: in un batter d’ali i nostri Sindaci si stanno dimostrando capaci di blindare la gestione del servizio idrico, e non solo, col marchio del regime privatistico.

Cari Sindaci, che ne è del vostro ruolo di amministratori e garanti del bene comune? A cosa si è ridotto il vostro ruolo: a gestire l’anagrafe locale e un po’ di cultura? State abbandonando tutto in mano al mercato, e addirittura pretendete di fare gli speculatori, affidandovi ai vari manager di turno! Ma, rimanendo all’acqua: perché la bolletta è da anni in ascesa; la qualità della risorsa è pessima, e le perdite arrivano a sfiorare il 50%? Perché una gestione privatistica bada al profitto, e nient’altro. E voi puntate a sostituirvi al privato e a consolidare una situazione che uccide la democrazia e la giustizia sociale, e non rispetta le persone né l’ambiente.

Anche una sola voce fuori dal coro è importante. Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua invita allora i Comuni che non hanno aderito alla NewCo a valutare collettivamente un percorso alternativo per la costituzione di un’azienda consortile di diritto Pubblico, offrendo disponibilità e supporto.